Quattro mesi di negoziati per niente:
Sabato 11 luglio 2015 i tedeschi e i loro alleati hanno lavorato incessantemente dietro le quinte per fare tutto il possibile al fine di sabotare i tentativi dei greci prima del Summit Europeo. Hanno attaccato le proposte greche come se i greci non avessero fatto alcuno sforzo e non avessero il diritto a una loro opinione sul loro stesso Paese; il tutto mentre Wolfgang Schäuble predicava la fiducia nelle istituzioni.
Nonostante le risposte positive dagli attori principali di tenere la Grecia nell'euro – istituzioni del calibro del FMI, Donald Tusk (Presidente del Consiglio Europeo), Jeroen Dijsselbloem (Eurogruppo), Mario Draghi (Governatore della Banca Centrale Europea) e la maggioranza dei governi – il Ministro tedesco Wolfgang Schäuble ha continuato a insistere per una Grexit.
“L'Italia non vuole l'uscita della Grecia dall'euro e alla Germania dico: adesso basta!” ha dichiarato Matteo Renzi, il Presidente del Consiglio Italiano, oltraggiato dalle azioni della Cancelliera tedesca Angela Merkel. Ignorando le opinioni di numerosi esperti politici ed economici, il Ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, continua ad opporsi a una ristrutturazione del debito greco, previsione considerata di importanza cruciale da tutte le Istituzioni europee. Vogliamo ricordare il fatto che la Germania stessa ha beneficiato immensamente della solidarietà europea dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando tutte le Nazioni Europee la aiutarono nella ricostruzione e nella crescita. Il futuro dell'Europa non può essere costruito su queste premesse. La irresponsabilità tedesca nella gestione dell'affaire greco può risultare fatale per il progetto europeo.
Umiliazione come arma
Domenica 12 luglio 2015, sotto immensa pressione da parte dei tedeschi, l'Eurogruppo ha insistito per il ritorno delle “Istituzioni” (la c.d. Troika, composta da FMI, Europa e la Banca Centrale Europea) ad Atene. Il ritorno della Troika implica la cessione della sovranità greca su certe aree di governo al fine di facilitare le “Istituzioni” nel monitoraggio dell'attuazione delle riforme, il che significa praticamente governare la Grecia al posto del suo governo, eletto democraticamente. “Il governo deve consultarsi e ottenere il consenso delle Istituzioni per tutte le proposte di legge riguardanti temi rilevanti (…) prima di sottoporle alle consultazioni pubbliche o al Parlamento.” Praticamente la Grecia diventerà una colonia tedesca!
Agisci ora!
Noi Europei di tutte le generazioni invochiamo di arrestare questa marcia verso la catastrofe. Il futuro di 500 milioni di Europei non può essere in ostaggio degli atteggiamenti pericolosamente dogmatici di un governo tedesco che vuole umiliare il governo greco e il popolo greco per aver votato diversamente da come i tedeschi avrebbero voluto. Dobbiamo rispondere alle minacce come quelle fatte dal Ministro delle Finanze tedesco durante il Summit Europeo di sabato scorso: “La Grecia deve andarsene, o ce ne andremo noi.” Volete proprio andarvene? Andatevene!
Oggi proponiamo due soluzioni al Cancelliere tedesco: 1) Wolfgang Schäuble deve dimettersi, così potremo avere dei negoziati ragionevoli come quelli iniziati dal precedente Ministro delle Finanze greco, Yiannis Varoufakis. 2) La Germania se ne esce dall'Eurozona.